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Così la Germania vuole battere il dominio cinese dei chip (con l'aiuto di Taiwan)
 

Berlino sta sostenendo con ingenti fondi pubblici la costruzione di fabbriche di semiconduttori. L'ultimo progetto è un impianto Tsmc a Dresda, città che potrebbe diventare la capitale europea di queste tecnologie

8 agosto 2023


La Germania aprirà una mega fabbrica per la costruzione di chip, allo scopo di contrastare il dominio mondiale dei Paesi asiatici nel settore, e in particolare quello della Cina. Il produttore taiwanese di semiconduttori Tsmc costruirà un impianto nella città tedesca di Dresda, e per sostenere il progetto Berlino metterà a disposizione 5 miliardi di euro di fondi pubblici, secondo quanto riportato da Handelsblatt. La Tsmc, il più grande produttore di chip del mondo, è in trattativa con lo Stato tedesco della Sassonia dal 2021 per la costruzione di un impianto di produzione nella sua capitale. Secondo fonti governative citate da Handelsblatt, la fabbrica sarà gestita in joint venture con i partner Bosch, Infineon e Nxp.

Dopo il via libera del consiglio di amministrazione, l'azienda potrebbe firmare una lettera d'intenti con Berlino sul finanziamento, ma servirà il via libra dell'antitrust della Commissione europea affinché il finanziamento pubblico sia approvato. La Germania ha in programma di investire circa 20 miliardi di euro nell'industria dei semiconduttori nei prossimi anni, allo scopo di ridurre la dipendenza dai Paesi asiatici e costruire capacità nella regione offrendo sussidi attraverso la legge sui chip dell'Ue.

L'Europa ha lanciato da tempo una charme offensive nei confronti di Taiwan mentre l'isola affronta una crescente pressione diplomatica e militare da parte della Cina, sollevando preoccupazioni sul destino delle fabbriche della nazione che producono la maggior parte dei chip più avanzati al mondo. Parallelamente le tensioni tra Cina e Occidente, sul rischio spionaggio, si sono concentrate proprio sull'industria dei chip cinesi. I Paesi Bassi si sono recentemente uniti agli Stati Uniti nel limitare le esportazioni di macchine per la produzione di questa tecnologia di fascia alta verso il gigante asiatico, che in risposta ha introdotto nuove restrizioni sull'esportazione di germanio e gallio, minerali rari utilizzati per la produzione di chip.

Per diventare più autosufficiente, Bruxelles intende aumentare la propria quota del mercato mondiale dei semiconduttori arrivando al 20% entro il 2030, rispetto all'attuale 9%. Il commissario per il Mercato interno, il francese Thierry Breton, ha spinto i principali produttori mondiali a investire nel vecchio continente, facendo leva sugli aiuti di Stato che sono stati permessi proprio allo scopo di raggiungere i target previsti.

Quello di Dresda non è l'unico piano del genere messo in campo in Germania. Intel ha recentemente annunciato che spenderà più di 30 miliardi di euro per sviluppare due impianti di produzione di chip a Magdeburgo, il più grande investimento straniero mai realizzato nella nazione e riceverà da Berlino sovvenzioni per quasi 10 miliardi di euro. Infineon pure sta costruendo un impianto di semiconduttori da 5 miliardi di euro a Dresda, che dovrebbe iniziare la produzione nel 2026, mentre GlobalFoundries, presente in Germania da decenni, sta espandendo la sua capacità produttiva sempre nella stessa città, che potrebbe presto diventare la capitale europea di queste tecnologie.

 

Link, https://europa.today.it/economia/germania-dominio-cinese-microchip-aiuto-taiwan.html

 

 



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